Voci
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| Da un vecchio moleskine, ispirata alla copertina di Epòs di Marco K Galli |
Trovare una voce per i personaggi è difficile.
Pensare come qualcun altro, immedesimarsi e pensare a come reagirebbe in determinate situazioni, a certi stimoli, come risponderebbe a certe frasi. Ripetilo per ogni personaggio di un fumetto. Almeno per quelli importanti che dovranno interagire per magari più di una vignetta. E' un bel delirio.
Ma in realtà in questo blog vorrei parlare poco del fumetto in se. E' una merda coperta d'oro, per farla risultare appetitosa, ma sempre merda resta. Come una droga, ti fa sentire bene per un po', poi ti lascia in un angolo tremante che aneli un'altra dose. Piangi perché ti senti incapace di qualsiasi cosa, paralizzato dal solo desiderio di avere un'altra dose.
Così mi insegnano i racconti popolari, film e serie TV (che una volta chiamavamo telefilm).
E ci sono ricascato, ho parlato del fumetto.
Quando in realtà volevo solo dire che non sono uno che parla molto nella realtà. In questo mondo di finzione che è internet e i blog scrivo magari un po', ma è tutto, appunto, finzione.
Scrivo perché dicono che far uscire i pensieri dalla testa sia terapeutico e dia uno sfogo, tipo un diario, che sia una sorta di valvola per la pentola a pressione. Se ogni tanto non la apri, la pentola esplode e va in mille pezzi.
Devo trovare la mia voce, Tra quelle che ho in testa. Ecco. Per adesso scrivo pensieri a casaccio, sparsi e probabilmente senza molto senso.

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